di Mauro Coppa e Luca Maggiora
In occasione della IV Mostra Bonsai e suiseki del Coordinamento Bonsai Piemonte e Lombardia, è stata organizzata una dimostrazione in contemporanea di alcuni Bonsai Club , che ha creato uno splendido momento di confronto, utilissimo per la crescita del livello bonsaistico di tutti. Il bonsai Club Torino ha partecipato impostando un grosso Juniperus fizteriana di Luca Maggiora, lavorato con la mia collaborazione.
Avevamo raccolto la pianta assieme nel giardino dell’hotel “ Il Carrettino” , sede dei Corsi della scuola d’arte bonsai del Maestro Hideo Suzuki, in occasione del nostro X corso, la primavera del 2002. Era un grosso cespuglio informe che risultava d’impiccio al giardiniere dell’albergo perché era stato piantato vicino ad un tombino e, crescendo, lo stava danneggiando con le radici.
Al momento della raccolta abbiamo scelto la linea futura del bonsai e abbiamo eliminato tutti i grossi rami superflui, riempiendo un intero carretto di ramaglie. La pianta si divideva in due tronchi di diametro simile ad una decina di cm dalla base: abbiamo scelto quello con maggior movimento e conicità e che avesse la chioma abbastanza vicina al tronco per poter effettuare una futura impostazione senza dover attendere troppi anni; l’altro tronco è stato eliminato direttamente.
Luca ha caricato in macchina la pianta zollata e al termine dei tra gironi di corso, l’ha portata a casa sua e l’ha invasata. Il ginepro non ha avuto nessun problema di attecchimento e ha iniziato presto a vegetare. Viste le ottime condizioni di salute abbiamo deciso di dargli già la prima impostazione durante la manifestazione di Lodi.
Abbiamo iniziato eliminando ancora la parte della vegetazione superflua rimasta. Il secondo passo è stato quello di sbozzare i grossi monconi di legna secca, rimasti dal taglio dei grossi rami al momento della raccolta, evidenziando le vene vive di scorrimento della linfa. Il lavoro di rifinitura sarà fatto in un secondo momento.
Il problema era che la chioma si trovava prevalentemente nella parte alta della pianta, a causa delle grandi dimensioni del cespuglio precedente,; in particolare su un ramo unico e abbastanza grosso.
Per poter dividere la chioma, abbiamo spaccato longitudinalmente a metà il ramo, con l’ausilio di un fessuratore. Con una sgorbia abbiamo eliminato la parte interna dal legno morto, da entrambe le metà, che rendeva il ramo rigido, poco elastico e difficilmente modellabile.
Abbiamo creato un’armatura con del filo di alluminio disposto parallelamente alle due metà del ramo per conferirgli maggiore sostegno e facilitare la tenuta della piega. Abbiamo fasciato le due parti e le rispettive armature con della gonna per contenere eventuali fratture dovute alla torsione successiva.
Infine abbiamo applicato normalmente del filo di rame e abbiamo piegato le due metà, con l’aiuto di tiranti.
Una parte è stata abbassata creando un grosso palco che da la direzione alla pianta, l’altra metà è stata spostata e torta verso il retro ed è andata a costituire il ramo di profondità e il secondo ramo a sinistra. Il lavoro è proseguito con l’applicazione del filo anche sui rami più piccoli.
Successivamente sono stati disposti in modo da creare la struttura di base dei palchi, tale da permettere il passaggio della luce all’interno della vegetazione e favorirne lo sviluppo. L’obiettivo futuro sarà quello di far rinvigorire la pianta per permetterle di affrontare una seconda lavorazione volta ad un ulteriore selezione della chioma e alla rifinitura della legna secca e delle vene vive.
Le ultime due foto mostrano la pianta prima e dopo l’impostazione della chioma.