di Marco Mantello
Buongiorno a tutti; scrivo questo articolo per raccontare una personale esperienza avuta questa primavera (maggio 2003), durante una serata di lavorazione al Bonsai Club Torino, presso il quale sono associato; probabilmente questo racconto potrebbe interessare più gli amatori, che gli esperti nel settore, in primis per il tipo di pianta di cui andremo a parlare, poi per il mio basso livello di esperienza.
Parleremo di un esemplare di Ficus retusa, acquistato l’inverno precedente, in un vivaio della Lombardia. Appena acquistata, la pianta presentava una chioma molto ampia, ma con ramificazione lunga ed esile ovunque; sicuramente la pianta necessitava di un lavoro di reimpostazione. Fu così che in primavera, intorno ai primi giorni di maggio, durante una serata di lavorazione, portai la mia pianta, e iniziai ad osservarla con Mauro Coppa, istruttore del Bonsai Club Torino, che mi consigliò di potarla in modo deciso, tagliando quasi tutti i rami lunghi sottili e privi di conicità.
Devo essere sincero: mi lasciò un po’ perplesso, nonostante la mia piena fiducia in Mauro, avevo paura di intervenire in maniera troppo drastica sulla pianta. Non era la prima volta che applicavo la defogliazione completa: l’avevo sempre fatto su un Buganvillea, a inizio primavera, sapendo che reagiva splendidamente; il mio personale dubbio era su come potesse fotosintetizzare una pianta senza foglie. Malgrado ciò, a malincuore, iniziai a potarla, finché la chioma verde e rigogliosa scomparve quasi totalmente.
Provavo una certa paura, nonostante fossi stato rassicurato da Mauro sui risultati del trattamento. “Aspetta un mese e la tua pianta sarà più verde e compatta di prima”: fu quello che mi fu ripetuto più volte. E così fu. Dopo circa 15 giorni la pianta presentava ovunque i nuovi getti, e dopo un mese era vestita di un verde brillante; il trattamento ha sortito i risultati cercati, come si può vedere dalla foto, scattata negli ultimi giorni dello scorso luglio.