di Cinzia Bomarsi e Sergio Peano
Cinzia ed io abbiamo partecipato alla Festa di Primavera del 21 e 22 marzo 2009, che ormai è diventata un evento nazionale (e non solo) per noi amanti dell’Arte Bonsai.
La festa si è tenuta come di consueto presso il Country Hotel Il Carrettino a Rivalta Scrivia, un ambiente idoneo alla manifestazione, con ampie sale ed ampi spazi esterni dove hanno avuto luogo numerosi eventi. Tra questi, l’ultima sezione del Corso Istruttori (16° Corso), che ha consentito ai partecipanti di ricevere direttamente dalle mani del Maestro Keyzo Ando il diploma di Istruttore, e la mostra bonsai (dedicata a Franco Saburri, Istruttore prematuramente scomparso) dove erano esposti lavori preparati dai neodiplomati, tutti di alto contenuto artistico ed evocativo. I neodiplomati con questa esibizione hanno veramente “dato mostra” di quanto valgono, e anche di quanto la qualità dell’insegnamento che si riceve presso la Scuola d’Arte sia di alto livello.
Negli spazi esterni si è tenuto il tanto atteso Mercatino: erano presenti numerosi stand per la vendita di materiali connessi all’arte bonsai, cioè vasi, attrezzi, bonsai di vario genere ed età, e piante. Queste ultime erano di particolare interesse, di varia natura , caducifoglie e conifere, e provenienti da varie aree geografiche. Spesso le piante erano già impostate a prebonsai, ed idonee per una definitiva lavorazione. In genere, i costi erano abbordabili rispetto alla qualità degli esemplari, e la scelta permetteva di soddisfare tutti, anche i bonsaisti più esigenti e quelli come noi, alla ricerca di piante non impegnative da usare nei nostri primi approcci.
La partecipazione è stata molto soddisfacente. Si puo’ certo parlare di partecipazione entusiastica per noi, ma anche per tutti coloro che sono arrivati alla Festa da varie parti d’Italia, alcuni anche dalla Francia, dalla Svizzera e dalla Germania, e le due giornate non ci hanno fatto mancare intense emozioni.
Anche noi ci siamo fatti trasportare sull’onda dell’entusiasmo e ci siamo iscritti al primo corso della Scuola d’Arte, con la ferma intenzione di arrivare fino in fondo. Per amor di conoscenza, come disse Ulisse (Dante Alighieri, Divina Commedia, Inferno canto XXVI)
”fatti non foste a viver come bruti
ma per seguir virtute e canoscenza”
ai suoi compagni per spronarli a compiere il viaggio oltre le Colonne d’Ercole, i confini del mondo, all’epoca di Dante. Non trovate che per noi, amanti del bonsai, si possa vedere un’analogia tra la nostra voglia di conoscere i confini del mondo di oggi, l’Estremo Oriente, attraverso le sue arti, ed il viaggio di Ulisse? Il paragone forse è un po’ ardito, certo è che il dedicarsi all’arte bonsai è un pur esso un viaggio, ma dentro di noi e verso i confini del nostro spirito.
Dopo l’iscrizione alla Scuola d’Arte, abbiamo partecipato al Workshop di Tecnica Bonsai con il Maestro Ando. Il workshop è consistito nella lavorazione di piante a nostra scelta per tutti e due i giorni della manifestazione. Il posto era all’aperto, in una bella cornice di verde e di campagna, per cui essendo tutte e due le giornate baciate da uno splendido sole, lavorando le nostre piante ci siamo pure abbronzati. Doppia soddisfazione!
Io avevo portato un bell’esemplare di Juniperus Chinensis, un prebonsai che Cinzia mi aveva regalato e che conservavo gelosamente da lungo tempo per lavorarlo in un’occasione davvero speciale. E quale occasione avrebbe potuto essere migliore di questa! Cinzia invece ha iniziato la sua “performance” lavorando un bell’esemplare di Juniperus Procumbens. Durante le due giornate, il Maestro Ando è stato sempre la nostra attenta e disponibile guida, girando tra i tavoli per seguire con i meno esperti, l’impostazione della pianta e tutto il processo di lavorazione, o per dare un consiglio a coloro che già le idee le avevano chiare. Preziosa e molto gradita è stata la partecipazione della Sig.ra Sawa Nakamura la quale, con precisione ed infinita pazienza (senza contare la sua competenza nell’arte bonsaistica), ha sempre seguito il Maestro per tradurre dal giapponese commenti e consigli, e le nostre domande.
Cinzia ha lavorato la sua pianta in stile a cascata (kengai), mettendo decisamente in evidenza lo spirito che il suo ginepro aveva già dentro di sé.
Io invece non avevo ancora capito a fondo le potenzialità artistiche della mia pianta, come prima ispirazione avrei potuto optare per un bunjin, grazie al suo tronco appena un po’ sinuoso ed allungato. Ero per questo già pronto a sacrificare gran parte dei rami esistenti. Il Maestro invece, alla prima occhiata, ha intuito quale trasformazione sarebbe stata la più consona a questa pianta, è stato chiaro che la forma del mio ginepro era adatta alla preparazione di un mojogi. Ho sfoltito ampiamente i rami dall’eccesso di vegetazione, poi, sempre con la supervisione del Maestro, ho messo accuratamente il filo. Alla fine della applicazione del filo, che mi ha impegnato per tutto il pomeriggio della prima giornata, con il Maestro Ando ho dato forma alla pianta, accentuando leggermente le curve del tronco, ed impostando una forma delicatamente aperta dei rami e dei piccoli palchi che erano stati creati. Insomma, è stata una grande soddisfazione quando l’opera si è compiuta sotto le mie dita e davanti ai miei occhi![/vc_column_text]