di Paolo Giai
Prima di affrontare questo importante argomento , è bene sapere cosa non vuol dire preparare un bonsai per l’esposizione , e cioè prendere in giardino la prima pianta che ci capita in mano e dargli una “imbellettata” con un po’ di lucidante fogliare e “ungere” il vaso.
Poi bisogna capire cosa si intende per esposizione . Oggi la maggior parte dei bonsaisti mira a partecipare a mostre a premi , mostre che condizionano parecchio la preparazione dell’albero e del bonsaista e che danno a mio avviso una immagine sbagliata del concetto di preparazione per l’esposizione . Quindi vediamo in mostre anche molto importanti alberi appena impostati , “giovani” , con abbinamenti ai vasi e tavolini che lasciano perplessi per non parlare dell’allestimento generale . Anche in Giappone negli ultimi anni , in mostre molto prestigiose come la Kokufu , Taikan , ecc… si vedono alberi che non avrebbero le condizioni ideali per essere esposti , ma come mi ha spiegato il maestro Kobayashi con grande dispiacere , queste mostre ormai non appartengono più alla sfera delle mostre cosiddette tradizionali , ma sono legate ad un aspetto più commerciale dove i clienti dei maestri pretendono che le piante vengano preparate per una mostra nel giro di un anno con i risultati e gli insegnamenti che ne conseguono a chi va a visitare queste esposizioni. Nella preparazione di un Bonsai per una esposizione tradizionale invece , il percorso è molto più lungo , e il giorno dell’esposizione è lungo un metro rispetto ai chilometri percorsi per arrivare a quell’obbiettivo. Il bonsaista deve essere molto severo e critico verso di se e verso il suo Bonsai e non concedersi sbavature a prescindere dall’importanza della mostra , perché il giorno dell’esposizione l’albero sarà sincero e sarà testimone del lavoro svolto dal suo coltivatore.
Perché quel giorno l’albero possa essere nel massimo del suo splendore si cominciano i preparativi non con giorni o mesi , bensì con anni di anticipo. L’assenza di filo sulla ramificazione e di vistose cicatrici , uno stato generale di salute della vegetazione eccellente , eventuali parti morte naturali e coerenti con la specie , l’abbinamento con il vaso frutto di una lunga ricerca estetica e qualitativa .
Quando il Bonsai viene esposto si troverà nelle migliori condizioni di forma e di salute che mai abbia avuto nel corso della sua storia di decine o anche di centinaia di anni. Il Bonsai è un essere vivente e , come tale non può essere sempre e costantemente in condizioni ottimali , cambia giorno dopo giorno e per ritornare poi alle condizioni ottimali richiederà nuovamente tempo e interventi . Tagliare i rami troppo cresciuti , correggere la ramificazione fine , selezionare le nuove crescite dopo la potatura , ecc… In Giappone i capolavori al massimo del loro splendore, per un breve lasso di tempo vengono presentati alle mostre , poi ritornano in giardino per riprendersi dagli stress subiti e solo dopo molti anni verranno ripresentati , tanto è vero che se vedete la foto di un capolavoro esposto e poi lo vedete in giardino dopo un paio di anni , rispetto alla foto è quasi irriconoscibile tanto la vegetazione è disordinata , gli aghi sono lunghi il triplo , ecc… tutto questo per permettere all’albero di riposarsi in attesa di ricominciare un nuovo ciclo di coltivazioni che lo riporteranno all’apice del suo splendore , ecco perché rimango perplesso quando in mostre nazionali vedo sempre proposti gli stessi alberi per più anni e che per mantenerli nella loro forma inalterata vengono sottoposti a super stress che compromette irrimediabilmente il loro stato di salute generale.
Quindi come avrete capito raggiungere l’obiettivo di avere un Bonsai pronto per la sua esposizione è un lavoro lungo e paziente e del suo culmine potremo goderne per pochi attimi , proprio come insegna la cultura giapponese . Tutto questo lavoro però ci avrà permesso di stabilire un rapporto intimo con il nostro Bonsai e di conoscere i suoi lati più nascosti e affascinanti , la formazione del nebari , l’aspetto della corteccia , la ramificazione , il fogliame , la ricerca del muschio più adatto da abbinare , vaso possibilmente non di scarsa qualità ma fatto da un valente artigiano , un vaso vecchio con la tanto ricercata patina , magari usato in altre coltivazioni allo scopo di renderlo più vecchio ed abbinarlo poi al nostro albero preferito al momento giusto , il vaso dovrà essere la degna cornice per l’albero che ne verrà ospitato , e quindi anch’esso dovrà essere preparato , al momento dell’esposizione, non dovrà essere “unto” ma semplicemente ripulito con molta delicatezza da eventuali impurità che si saranno formate durante la sua coltivazione . Altre cose che non dovranno assolutamente essere trascurate saranno il giusto tavolino per il nostro Bonsai , la giusta erba di compagnia anch’essa all’apice della sua bellezza , ed eventuali accessori come kakejiku , kakemono , eventuali bronzi o ceramiche che avremo cercato durante il periodo di preparazione del nostro Bonsai , periodo in cui avremo immaginato infinite volte la nostra esposizione tradizionale perfetta….